Le persone con impulsi sessuali particolarmente forti da non essere mai soddisfatti, nonostante ripetuti rapporti, si definiscono ipersessuate. Questa condizione viene chiamata nella donna 'ninfomania', nell'uomo 'satiriasi' o 'dongiovannismo', ciò vale anche per l'omosessualità. L'ipersessualità è una vera e propria dipendenza, un bisogno insaziabile che tende ad interferire con la vita quotidiana. Il sesso diventa impersonale e non implica nessun coinvolgimento emotivo. Questa modalità si va a legare con la componente ossessiva-compulsiva. In pratica sono attive due modalità comportamentali: la prima legata al piacere, nel caso della dipendenza; la seconda di diminuzione della tensione ansiogena e il malessere conseguente con il comportamento ossessivo-compulsivo. C'è una perdita di controllo sulle proprie modalità di relazione, come nelle altre dipendenze (tossicomania,alcolismo, obesità psicogena, cleptomania). Al brivido trasgressivo viene sacrificato 'il principio di realtà' a quello del 'piacere', ne consegue sensi di colpa, rimorsi, seguiti dalla tendenza inconscia all'autopunizione e il rischio costante delle malattie veneree. Si crea così un circolo vizioso con l'alternarsi di trasgressione e senso di colpa. Questo disturbo, come la maggior parte delle parafilie, qui prese in esame, contemplano nell'ambito della cura psicoterapica, l'apporto psico-farmacologico soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento.
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